Muschi ed epatiche comuni nei vasetti delle piante carnivore

Muschi ed epatiche comuni nei vasetti delle piante carnivore è un documento scritto nel 2015 da Giulio Pandeli, oggi ho voluto riproporlo perché lo trovo molto interessante, sicuro che chi curioso come me, non potrà che apprezzarlo.

Non volendomi dilungare troppo, spendo poche righe per introdurre a chi si avvicina per la prima volta alla divisione, queste piante. La grande caratteristica che mi affascina nei muschi di Bryophyta è la mancanza di tessuto vascolare. E’ stato stimato che questo phylum conta più di 10.000 specie, tra cui il nostro amato Sphagnum. sp, a cui appartengono alcune delle specie che possono accumulare grande quantità di acqua, per osmosi, nei loro tessuti.
Nel ringraziare Giulio per la sua grande disponibilità, vi auguro una buona lettura.

 

Muschi ed epatiche comuni nei vasetti delle piante carnivore

di Giulio Pandeli. Rev. 2017.

Molto spesso si leggono domande sulle specie di briofite presenti nei nostri vasetti e collezioni. Occupandomi da qualche tempo della loro identificazione, penso che sarebbe carino proporre una piccola rassegna delle specie più comuni..giusto per non chiamarle semplicemente “muschi” in senso lato. Partiamo quindi con le tre entità che nella mia collezione (ma penso anche nelle vostre) si comportano da vere infestanti: Aulacomnium palustre, Campylopus pyriformis e Pohlia nutans.

 

 

 

Aulacomnium palustre (Hedw.) Schwaegr.: è facilmente riconoscibile per i caratteristici pseudopodi (prolungamenti filiformi del fusto) portanti propaguli. È infatti una specie che raramente si riproduce tramite spore, concentrandosi più sulla riproduzione vegetativa.

 

 

 

Campylopus pyriformis (Schultz) Bridel: si presenta con foglie lanceolate e flessuose, con spesso diversi propaguli apicali che si distaccano dal fusto.

 

 

 

Pohlia nutans (Hedw.) Lindb.: è forse la specie più vistosa riscontrabile durante il periodo invernale. Produce numerosi sporofiti che si dipartono da piccole rosette all’apice dei fusti.

 

 

Polytrichum strictum Brid.: specie di zone umide, si rinviene spesso associata a sfagno.  È l’unica specie del genere Polytrichum identificabile a occhio nudo, per via del suo caratteristico tomento biancastro sui fusti.

 

 

 

Epatiche

Cephalozia connivens (Diks.) Lindb.

 

Riccardia chamedryfolia (With.) Grolle

© Giulio Pandeli  2017

 

*Foto in evidenza di Giulio Pandeli.

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